Comunicato Rete25A
Condividiamo di seguito il comunicato della Rete25A sul comportamento “poco edificante” che alcuni Sindaci del #Salento hanno assunto nei confronti del 25 aprile.
I fiori in foto sono quelli con cui insieme ad ANPI sezione Nardò Arci Nardò Centrale Unione Degli Studenti Nardò Presidio Libera Nardò NBC – Nardò Bene Comune abbiamo reso omaggio ai partigiani e alle partigiane.
🔴L’anniversario della Liberazione d’Italia dal nazifascismo è senza dubbio la ricorrenza più importante del nostro Paese.
La condizione pandemica che stiamo vivendo quest’anno non ci ha permesso di onorare questa giornata come merita ma le iniziative, soprattutto attraverso i social, non sono comunque mancate. Di contro però non possiamo fare a meno di sottolineare come, in assenza di una forte componente popolare e antifascista alle varie cerimonie, alcuni Sindaci e cariche istituzionali non hanno reso omaggio al 25 aprile come avrebbero dovuto. Il Sindaco di Nardò Giuseppe Mellone, detto Pippi, è andato a deporre una corona di fiori prima sotto la tomba del partigiano Giuseppe Carrino ed immediatamente dopo, infangandone il sacrificio, sotto la tomba del soldato fascista Gregorio Spano, con lo scopo di annullare ogni divisione e rendere il 25 Aprile una semplice festa che celebra una generica libertà. Se è pur vero che i morti sono tutti uguali non si può comunque equiparare chi muore per la libertà di tutti e tutte a chi la morte l’ha seminata al servizio di un regime malato come fu quello di Mussolini. Il sindaco di Tuglie Mas@TRetesimo Stamerra, presidente di una coalizione di centrodestra, ha bocciato la proposta di alcuni consiglieri comunali di opposizione di far girare per le vie del paese un’auto con altoparlanti per diffondere Bella Ciao, con la motivazione secondo cui la canzone simbolo della lotta partigiana per eccellenza, la più conosciuta in tutto il mondo, non farebbe parte delle tradizioni culturali della piccola cittadina da lui amministrata. Un ancora più velato e subdolo espediente per mistificare la realtà è stato dato dal Presidente del consiglio comunale di Campi Salentina Francesco Cantoro, che oltre a dichiarare che alcune fazioni politiche vorrebbero la leadership sul 25 Aprile, lo ha paragonato ad una qualsiasi domenica caratterizzata dal divieto di partecipare alle funzioni religiose. Ed infine il Sindaco di Maglie, Ernesto Toma, che ha vietato di eseguire canti partigiani durante la cerimonia della Liberazione e che, nonostante non perda occasione di documentare ogni più piccolo evento attraverso i suoi canali social, non ha però ritenuto opportuno scrivere qualcosa o postare una foto della cerimonia per ricordare il 25 aprile.
Riteniamo che questi atteggiamenti nocivi nei confronti di una festa così importante fanno emergere tutto il malessere sociale dei giorni nostri: il tentativo di una destra sempre più subdola di ritornare in auge per ripiombare in un periodo che vorremmo non si ripetesse più ed il silenzio sempre più assordante di una sinistra che non è più sinistra da troppo tempo. Ed allora non ci stupiscono i silenzi degli altri sindaci che, anche dichiarandosi antifascisti ed antirazzisti, non prendono posizione. Come anche non ci stupiscono i silenzi del governatore Emiliano ed i silenzi del presidente della provincia Minerva.
Il 25 Aprile non è una data da modificare secondo il proprio scopo. Il 25 Aprile è la data della Liberazione dal nazifascismo. E deve essere rivendicata e difesa con ogni mezzo necessario, soprattutto da chi è investito di una carica istituzionale visto che Resistenza e Liberazione furono i due eventi storici fondativi e costituenti della nostra democrazia.